Giovedì 9 Giugno - A BELLO PESTE ET FAME LIBERA NOS DOMINE




L’Associazione Università del Monte di Brianza
&
StendhArt (teatro e danza)

INVITANO
a una serata di stregherie…

La presentazione del libro A BELLO PESTE ET FAME LIBERA NOS DOMINE è solo la chiave per aprire la porta di un tempo passato.  Gli spettatori, accompagnati dai teatranti di StendHart e le immagini di Dario Riva, potranno immergersi nell’atmosfera fantastica dell’anno del Signore 1570, fatta di credenze, scongiuri, paure e superstizioni. Una cultura del magico diffusa nel passato anche nelle nostre terre, antidoto alla precarietà della vita, e che solo il declino della cultura contadina pose fine… Chissà?

CONDUCONO
gli streg…attori
Edoardo Marzi, Adele Sironi, Nicoletta Castagna
PRESENTAZIONE LIBRO
A BELLO PESTE ET FAME LIBERA NOS DOMINE (Ciliegio edizioni)
di GIOVANNI CORTI

GIOVEDI 9 GIUGNO 2016
ORE 21
Presso la SALA CONVEGNI
Banca BCC Alta Brianza di Alzate Brianza – Via Lazzaretto 15/A Oggiono (LC)

Dopo AZZURRO MARCO è in libreria il nuovo romanzo giallo di Giovanni Corti, libraio di LiberaMente. Il libro è stato pubblicato dalla casa editrice IL CILIEGIO.

Come il precedente, i personaggi della storia si muovono in un ambiente locale che conosciamo, anche se ridefinito, per ragioni storiche, a quello che doveva essere il nostro territorio alla fine del Cinquecento. Oggiono era in quel tempo ancora un modesto villaggio abitato da famiglie di contadini e buoni artigiani. Un villaggio che aveva ambizione di ingrandirsi, favorito dall’essere al centro della Pieve omonima e residenza del Vicario dell’Università del Monte di Brianza, territorio che si identificava con la zona collinare del Monte di Brianza formato da quattro pievi: Oggiono, Brivio, Missaglia e Garlate…


A BELLO PESTE ET FAME LIBERA NOS DOMINE
Signore, liberaci dalla guerra, dalla peste e dalla fame…

Anno del Signore, 1570.
La tranquillità di un paesino della Brianza viene sconvolta da due misteriosi omicidi, simili nell’esecuzione. Nel giro di un mese due giovani donne vengono trovate uccise: stuprate, ma soprattutto, orrendamente deturpate dal fuoco. Le indagini brancolano nel buio perché non si cerca solo un assassino. La gente del posto è convinta sia opera del diavolo. Si scatena così una delirante caccia alle streghe alimentata dalla paura e dalle maldicenze di tutti gli abitanti del villaggio. In breve ci si rende conto che in quanto a stregoneria, all’uso di formule magiche o al far ricorso a streghe, maghi e incantatori, tutti quanti potrebbero rischiare di essere bruciati sul rogo: pena comminata ordinariamente nei casi riconosciuti di stregoneria.
I fatti raccontati nel libro sono di pura fantasia, ma nel 1570, veramente avvenne che un uomo di nome Galeazio Isacchi, abitante al Castello di Oggiono, fosse accusato di stregoneria da alcuni vicini. Il Prevosto di Oggiono, interrogò i testimoni, poi mandò tutti gli incartamenti in Curia a Milano affinché fosse predisposto un processo di inquisizione per stregoneria a carico di quest’uomo. Non sappiamo se costui fu giustiziato o meno poiché non esistono più i documenti delle sentenze del tribunale milanese. Il 3 giugno 1788 per volere dell’imperatore Giuseppe II, veniva infatti deliberatamente messo al rogo l’intero archivio della chiesa di Santa Maria delle Grazie, sede dell’inquisizione di Milano che conservava tutti i documenti dal 1314 al 1764.
Questo è quanto riferiscono gli storici in base ai documenti ritrovati… ma nel romanzo saprete come andò veramente la faccenda!


Casateonline

Oggiono: una presentazione ''da brivido'' per il libro di Corti

Una presentazione davvero originale quella del secondo libro di Giandomenico Corti, "A bello, peste et fame libera nos domine". Nella serata di giovedì 9 giugno un folto pubblico ha assistito presso la sala civica della BCC ad un vero e proprio spettacolo che ha offerto momenti di riflessione e divertimento, ma anche qualche brivido di terrore.
Corti (a sinistra) con gli attori
 Un video di Dario Riva, "Morte di un mondo eterno", ha aperto le danze con fotografie del Gruppo Ricerca & Proposta di Dolzago, ritraenti luoghi e personaggi di un passato contadino ormai quasi scomparso.
"Le immagini che avete visto, commentate dalla bellissima poesia di Paola Panzeri dell'Università del Monte di Brianza, riguardano Figina, frazione di Galbiate. Sono molto importanti perché raccontano di un mondo fatto di tradizioni rurali e superstizioni che oramai stanno svanendo. E che proprio con lo studio della storia vogliamo contribuire a recuperare", ha commentato l'autore.
Gruppo teatrale StendhArt

Dopo un excursus sulle origini del Monte di Brianza, legate a un convento di "frati neri" alle dipendenze del monastero di Cluny dal 1107, i tre attori Edoardo Marzi, Adele Sironi e Nicoletta Castagna hanno divertito il pubblico mostrando con grande verve alcune credenze tipiche del passato. "Queste superstizioni infestavano letterlamente i nostri luoghi e coinvolsero nel 1570 un personaggio molto particolare: Galeazio Isacchi. Dopo l'omicidio di due donne a Oggiono, capoluogo della pieve omonima, si diffuse la voce che proprio costui fosse il colpevole e avesse collaborato addirittura col diavolo per commettere l'efferato crimine" ha raccontato Corti.



La serata è proseguita con una performance ''da brivido'' del gruppo Stendhart Danza & Recitazione: "Streghifici e malerie" hanno ipnotizzato il pubblico con leggende tradizionali, come quella della Gibiana e del borgo fantasma di Consonno. L'effetto sorpresa è decisamente riuscito: non resta che leggere il libro per scoprire chi è il vero colpevole.

 

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