SABATO 3 OTTOBRE 2015 - Umberto CORO presenta IL RAGAZZO DELL'EST

Dopo essere stato presentato al “Salone internazionale del libro di Torino”, “Il Ragazzo dell’Est” di Umberto Coro approda a Oggiono.
Il Ragazzo dell’Est” è un racconto che si snoda con le caratteristiche di un diario in cui il protagonista parla in prima persona, colloquiando con i suoi lettori, ai quali spesso si rivolge, interrompendo la narrazione, per coinvolgerli nelle vicende da lui vissute che vorrebbe fossero fatte proprie, comprese, condivise.
L’autore, uomo positivo che nella vita è riuscito a superare, con tenacia e determinazione, momenti dolorosi e drammatici, guiderà la sua “creatura” a riemergere alla luce.


Umberto Coro



INCONTRARTI A …

La crescita della persona non può prescindere da una concezione globale dell’uomo, mente e corpo, emozioni e pensieri, ma non può neppure trascurare la relazione del singolo all’interno della comunità. La vita e la crescita dell’individuo maturano all’interno di una rete, costituita innanzitutto dalla famiglia, che continua a essere il luogo della socializzazione primaria, centro nevralgico per un’educazione morale, sociale e culturale. Il nucleo familiare a sua volta s’ incontra con la società civile; la trasmissione di norme e valori, di diritti e doveri, lo sviluppo di un senso di appartenenza e di legalità a cui la società si propone di educare devono trovarsi al centro di un progetto condiviso e unitario. Dare forma al processo di crescita personale e sociale dell’uomo è, dunque, una priorità che può avvalersi dell’arte come prezioso strumento per contribuire a una formazione integrale. Le arti, infatti, mediante la molteplicità di linguaggi, consentono di comunicare in modo efficace valori e idee e permettono a ciascuno di sperimentare soluzioni innovative e di conoscere a fondo se stessi. Il percorso pedagogico che sta alla base dell’attività artistica, inoltre, non trascura la necessità di vivere il proprio tempo e i cambiamenti sociali, rafforzando contemporaneamente il legame con la tradizione e il territorio e fra diversi luoghi. IncontrArti a ... si propone come luogo di scambio di emozioni fra persone di diverse parti d’Italia e locali, ogn’uno con il proprio stile, la propria creatività e il proprio linguaggio che pur nella diversità della forma espressiva diventa voce universale perché a parlare sono le arti coniugando esperienze umane e possibili ritorni economici. 1. Inaugurazione mostre e presentazione libri Umberto Coro Personale di Umberto Coro Oltre la Finestra È un attestato sull’arteterapia e insieme una testimonianza di vita con sicuro valore sociale dove l’autore, tramite la pittura, la scrittura e la recitazione ritrova l’equilibrio tra corpo e mente. Sono circa 40 dipinti, tutti realizzati su carta riciclata con tecnica mista. 
Pietretti Antonino

UMBERTO CORO
 Ciao, mi chiamo Umberto Coro e sono nato nel 1957. I miei ricordi cominciano a prendere vita nel periodo scolastico: dal 1963 in poi, nel mio paese natio Ozieri; una cittadina al centro nord della Sardegna. I miei genitori dicevano che ero un bambino tutt’altro che svogliato, le uniche cose che mi pesavano erano,la scuola, il sussidiario e la maestra, che conoscendo mia nonna, questa le riferiva tutto ciò che combinavo durante le ore di lezione. La mia nonna paterna si chiamava Maria, era piccola di statura e un po’ rotonda e col sorriso tatuato nel viso. Si può dire che io abitassi più da lei che in casa dei miei genitori.
Lei abitava in una casa piccola di periferia, a pochi passi dalla stazione ferroviaria, dove all’epoca, passavano ancora gli ultimi treni a vapore, e nelle vicinanze vi erano tante Querce secolari, una tra queste, la più grande: era la mia preferita, la consideravo come se fosse la mia seconda casa e quando rientravo da nonna Maria riepilogavo tutto ciò che avevo fatto sul mio albero preferito.
Nelle lunghe sere d’inverno, seduti intorno al braciere: lei mi raccontava tante fiabe, molto spesso facendosi albero parlante, antico testimone delle vicende di guerra e dopo guerra, e grazie alle suggestioni di questi racconti fantastici, a volte seguiti da storie vere, da lei vissute.
Mi parlava di baroni, Conti e ricche signore del paese, della povertà e della ripresa con fatica del dopo guerra “ a volte “ mi diceva “ si trova più ricchezza nella gente povera” e non aveva tutti i torti. Il suo sorriso era speciale, soprattutto quando nel raccontare fiabe ci metteva del suo.
Questo m’invogliò a scrivere i miei primi versi. C’era tanta fantasia, sia nelle mie poesie che nei brevi racconti, che parlavano di boschi tinti di colori d’autunno, di gnomi, fate che abitavano nella mia grande Quercia.
Avevo circa 21anni, quando Dio la volle a se , la sua scomparsa per me, fu un trauma: cominciai a scrivere i miei primi versi. Da allora in poi cominciai a tastare la mia vita reale: il matrimonio, quattro figli, Monica, Debora, Eleonora e Daniele “ il più bel regalo della vita”.
La più brutta esperienza dopo quasi 20anni, fu la separazione da mia moglie, la solitudine, e la mancanza di salute, mi costrinsero a lasciare il lavoro. Si aprì così per me, una voragine di tristezza, rinchiudendomi in me stesso. Cominciai  a dipingere dei quadretti, con della carta riciclata qua e là, il cui soggetto erano le montagne, dedicate al Piemonte, soprattutto quando queste erano coperte dalla neve . poi li appendevo al muro per rendere la casa più allegra, ma col tempo mi resi conto che che questo non era il mio forte e li nascosi quasi tutti sotto il letto e smisi di dipingere. Così me  ne stavo ore ed ore a guardare fuori dalla finestra, e da li in poi ripresi a scrivere versi in poesia...
Oggi ho 53anni e dal 2001 vivo a Cuorgnè, in Piemonte.
E’ proprio qui nel 2007, che si risvegliò in me la voglia di ricominciare a vivere, grazie al corso di teatro dove vi trovai tante persone amiche. Ed oggi mi diverto, e ci divertiamo facendo divertire il pubblico.
 Scrivo tuttora versi, dove ho pubblicato anche il mio primo libro di poesie dal titolo “Ancore” casa editrice
"Le Chàteau" edizione Aosta.
Ho avuto anche una grande soddisfazione da questo primo libro.
Quella di Maurizio Costanzo, che ha pubblicato una mia poesia dal titolo "Promessa" nel suo libro “Poetando” oltre ad averla trasmessa su “Radio uno” e il 4° premio Nazionale della poesia a Crescentino (VC) in occasione del 2° Memorial di Faustino “ Sulle ali del cielo.
In ultimo questo libro  di narrativa “ La Quercia e i bambini di tutti” a cui tengo tantissimo poiché è dedicata alla mia cara nonna Maria, che sarà “ l’albero parlante” di questa storia. Lo devo a lei, la nascita di questo libro tra fantasia e verosimile...  ( Vai su Narrativa)
Quei vecchi disegni che avevo nascosto sotto il letto, gli ho rimessi di nuovo in vista perché mi ricordano un passato , era un modo come un'altro per combattere la solitudine. Alcuni amici mi dicono che sono belli, io al contrario li sottovaluto, ma li tengo comunque stretti, perché fanno parte di un ricordo importante.

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