Non è colpa di Pandora. La zona d'ombra delle dipendenze - VENERDI 27 febbraio 2015

VENERDI 27 febbraio 2015
ore 21
presso la libreria LiberaMente di via G. Longoni 27/29
a Oggiono
GIOVANNA ROTONDO
presenta il libro
Non è colpa di Pandora
LA ZONA D'OMBRA DELLE DIPENDENZE



Non è colpa di Pandora
LA ZONA D’OMBRA DELLE DIPENDENZE
Ed. La Vita Felice - Milano

Mi sono approcciato al libro di Giovanna Rotondo, titubante. Convinto fosse uno dei soliti saggi sulle dipendenze, un testo solo per specialisti o addetti ai lavori. Mi sentivo poco attratto. Poi ho iniziato a leggerlo. Giovanna scrive bene e questo mi ha invogliato a proseguire. Intanto non è un trattato, ma una serie di racconti, di persone, di sesso, origine, età ed estrazione sociale diverse, tutte accomunate da un grande problema: sono i famigliari dei pazienti in trattamento per sostanze che creano dipendenza.
In effetti queste persone, spesso sole, rischiano di essere schiacciate dal peso dell’esperienza negativa, alcol, droghe, gioco d’azzardo, in cui i loro cari sono caduti. Anch’esse hanno bisogno di aiuto. Sono malate di riflesso.
Quante volte facciamo considerazioni di commiserazione o anche di rispetto per chi con coraggio e abnegazione affronta nella propria famiglia situazioni simili conosciute, che vale anche per chi si ritrova improvvisamente ad accudire, in casa propria, persone con gravi patologie, anziani o con malattie in fase terminale. Ci viene da chiedere come facciano. Qual’é la forza che li spinge ad andare avanti.
«Dopo tanto tempo passato a chiederci perché sia toccata a noi, alla nostra famiglia, il doversi confrontare con una situazione di dipendenza, dopo giorni e giorni passati nel tentativo di capire come sia potuto accadere, dove abbiamo sbagliato … oggi veniamo al gimof
Il libro inizia così, facendoci conoscere una parola nuova, almeno per me. Il gimof (Gruppo Informativo Motivazionale per i Famigliari) è  un percorso di terapia di gruppo per aiutare e sostenere i famigliari dei pazienti in cura per sostanze che creano dipendenza.
I personaggi si raccontano, o meglio, durante le sedute raccontano, come in un confessionale aperto a tutti gli altri, cosa sta accadendo alla loro vita, con tutte le inevitabili problematiche: i dubbi, le aspettative, le gioie e le possibili delusioni. Davide, Marianna, Francesca, Giuseppe, il dottor V. sono i protagonisti veri, come vere sono le storie che raccontano.
«Abbiamo bisogno di risposte, di essere, in qualche modo, se non rassicurati, almeno sostenuti. Di sentirci meno soli. Non sappiamo cosa ci riservi il futuro, non pensiamo al futuro, non pensiamo più al passato: ci concentriamo sul presente con estrema attenzione, impariamo a camminare di nuovo, un passo alla volta».

 
Giovanna Rotondo

GIOVANNA ROTONDO vive in prossimità della parte lecchese del lago di Como. Ha compiuto studi linguistici e partecipato a numerosi corsi sulla linguistica e la didattica. Si è occupata di disagio giovanile e formazione. Ha insegnato all’Istituto  Professionale Luigi Clerici e coordinato corsi di formazione presso la Sezione maschile del Carcere di Monza, svolgendo mansioni di tutor.
Ha vissuto per anni in Inghilterra e negli USA, dove ha insegnato Italiano e Cultura italiana al Cromwell Institute di Washington D.C.
Ha lavorato come traduttrice presso la Berlitz School of Languages.
Ama la pittura e ama scrivere.
Cura un suo blog su internet.

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