MESE DI GIUGNO

Espone

la pittrice

MARIA TERESA STUCCHI


Da Domenica 1 giugno fino al 28 giugno 2008

INGRESSO LIBERO

DOMENICA 1 Giugno dalle ore 10:00

col Patrocinio della Provincia di Lecco

Domenica 1° giugno la Brianza è di scena in libreria:

Leopardi in Brianza e Brianzolitudine

Per tutta la giornata di Domenica 1° giugno 2008 presso la libreria Liberamente di Oggiono (LC), via Longoni 27/29 e in concomitanza con l’iniziativa culturale “Su Antiche Tracce” dell’associazione Brianza Nostra, saranno presentate due serie di plaquette dedicate al territorio della Brianza.

Edite dall’Opificio Monzese delle Pietre Dure, le due plaquette si intitolano Leopardi in Brianza e Brianzolitudine:

Leopardi in Brianza è una pubblicazione in dieci libretti su carta Hahnemuhle, con traduzioni in lèngua ìnsubra dei più celebri Canti di Leopardi curate dall’autore Renato Ornaghi, affiancate da suggestive immagini brianzole del fotografo Marsala Florio. Accanto a ogni traduzione viene ambientato il Canto leopardiano in un tipico contesto brianzolo (il lago e la collina di Montorfano, il Campanone di Colle Brianza, il Buco del Piombo a Erba, eccetera). Ogni Canto di Leopardi tradotto in lèngua è quindi un piccolo viaggio, una piccola scusa per parlare in dettaglio del territorio brianzolo e dei suoi grandi (e spesso sconosciuti) tesori ambientali, storici o artistici che nasconde.

Brianzolitudine è una raccolta in divenire di fotografie e testi poetico-descrittivi dedicati alla storia, ai personaggi e ai luoghi più tipici del territorio brianzolo. Organizzata in plaquette stampate su carta Hahnemuhle e rilegate a mano, con testi scritti da Renato Ornaghi e fotografie di Marsala Florio, Brianzolitudine ha una piccola-grande ambizione: diventare la Guida Baedeker della Brianza raccontando non solo notizie eclatanti, ma anche aneddoti di piccola umanità, per cogliere lo spirito più vero del territorio brianzolo restando fedele a quel motto in esergo a ogni libretto: Brianza come stato d’animo.

GIOVEDI 22 Maggio ore 20:45


presso la libreria LiberaMente

Via Giacinto Longoni 27/29 Oggiono (Lc)


con MICHELA CAELLI


Presentazione di:

EFT

Emotional Freedom Techniques

giovedì 22 maggio 2008

alle ore 20.45


Eft è una tecnica energetica di facile utilizzo accessibile a chiunque desideri migliorare la propria condizione fisica, mentale ed emozionale.

Essa consiste nel picchiettare con le mani una sequenza di punti del corpo di facile accesso (la prevalenza è sul viso) corrispondenti ai 14 principali meridiani, mentre si è sintonizzati emotivamente sul problema che si vuole risolvere.

Eft si è ampiamente dimostrata efficace nella risoluzione di centinaia di problemi, quali malattie, blocchi emotivi, stati depressivi, attacchi di panico, ansie, paure e fobie.

MERCOLEDI 14 Maggio ore 10:30


LA COSTITUZIONE SPIEGATA A MIA FIGLIA di Giangiulio Ambrosini ed. Einaudi

Contenuto:
Una lettura che aiuta a comprendere la Costituzione e il modo in cui le sue norme influiscono sulla vita quotidiana, dal principio dell'uguaglianza al diritto del lavoro, alla libertà sindacale. Utilizzando la forma del dialogo fra padre e figlia, Ambrosini getta le prime basi di una partecipazione costruttiva alla vita civile. Da un lato, considera l'esperienza storica nei suoi vari sviluppi - dallo Statuto albertino al 1948 - dall'altro valuta l'attualità critica, attraverso la disamina dei principi che hanno ispirato il dettato costituzionale e che fondano lo Stato di diritto.

La Libreria LiberaMente di OGGIONO, in collaborazione con la Scuola Media Marco d’Oggiono di OGGIONO e Alessandro Volta di MOLTENO mercoledì prossimo regaleranno ai ragazzi una lezione fuori programma con un professore d’eccezione.

MERCOLEDI 14 MAGGIO

ore 10:30

presso l’AULA MAGNA della Scuola MARCO D’OGGIONO di OGGIONO

Il magistrato in Cassazione GIANGIULIO AMBROSINI incontrerà i ragazzi delle terze medie di OGGIONO e MOLTENO per far conoscere la “carta d’identità” della democrazia in cui viviamo: LA COSTITUZIONE.

I ragazzi quest’anno hanno fatto un lungo percorso di conoscenza della nostra Costituzione proprio utilizzando il libro di AMBROSINI: “LA COSTITUZIONE SPIEGATA A MIA FIGLIA”.

Sono stati a Roma dove hanno potuto visitare i luoghi istituzionali più importanti: Quirinale, Camera dei Deputati e Senato della Repubblica.

Prossimamente, come chiusura avranno un incontro speciale con il Prefetto di Lecco.

Attraverso sedici conversazioni tra padre e figlia, con un linguaggio semplice e diretto, Giangiulio Ambrosini ci aiuta a conoscere la nostra Carta fondamentale e il modo in cui essa, in maniera spesso insospettata, governa e tutela la vita di ognuno di noi. Dal principio di eguaglianza al diritto al lavoro, dalla libertà sindacale ai diritti della persona, dalla sovranità popolare ai poteri dello Stato, senza tralasciare gli aspetti più propriamente storici: tutte le norme che fondano lo stato di diritto vengono passate in rassegna, perché partecipare più consapevolmente alla vita civile è un diritto di tutti.

VENERDI 9 Maggio ore 20:45


Venerdì 9 MAGGIO alle ore 20:45 avremo l'incontro ravvicinato con LUCIANO LUTRING.
Un personaggio che sembra tratto da un fumetto o da un film. Anzi, un film su di lui è stato fatto davvero e dal grande regista CARLO LIZZANI.
Per chi non potrà conoscerlo di persona vi racconto:

LA STORIA DI LUCIANO LUTRING

Luciano Lutring ha vissuto nella paura e nella latitanza per anni. Se l’è cercata, l’ha voluta, inseguita, affrontata, fino al giorno in cui ha dovuto arrendersi di fronte alle pallottole di un poliziotto francese che gli ha trapassato il corpo. Ma non il cuore e l’anima. Adesso, la prima impressione che si ha quando s’incontra Luciano Lutring, è quella di trovarsi di fronte ad un uomo mite, estroverso, educato e infinitamente gentile. E più lo si conosce, più si capisce che non è solo un’impressione, perché Luciano Lutring è davvero così. Un gentiluomo d’altri tempi. Per Lutring gli anni di piombo ci furono davvero. Era lui il bandito più ricercato d’Italia. L’artefice di centinaia di rapine, soprannominato “il solista del mitra”, perché nella custodia di un violino nascondeva un vecchio mitra, mai usato per sparare, ma solo per dare credibilità alle sue minacce. Erano quelli i tempi in cui Lutring svaligiava banche e gioiellerie, apriva la custodia dello strumento, estraeva l’arma e senza mai alzare la voce, derubava soldi e monili. A volte se ne andava lasciando un mazzo di fiori per la commessa spaventata e quando tornava a casa donava il bottino alla donna che amava. Vestito come un dandy, a bordo di una Cadillac bianca, era così che girava per Milano dove proprio a causa di quel suo aspetto originale gli venne affibbiato il soprannome de “L’americano”. Rispettato e temuto, riconosciuto e ricercato. Ma disonesto fino in fondo non lo è mai stato. Ai vicini di casa che non avevano i soldi per pagare l’affitto regalava denaro perché potessero saldare il debito, alle sue donne la felicità dal colore dell’oro, ai derubati la sensibilità di non far mai loro del male. Lutring possedeva una vecchia Smith&Wesson della polizia canadese, senza pallottole perché ormai fuori produzione, e con quell’arma in pugno credette di conquistare il mondo. Per spaventare i malcapitati che andava a derubare faceva scoppiare i petardi sotto la suola degli stivali che gli permettevano di completare la scenografia dei deplorevoli atti che andava a compiere, ma non ci fu una sola volta in cui pensò di sostituire quel ferro vecchio con una vera arma funzionante. I furti e le rapine, che nel corso degli anni si dice gli abbiano fruttato oltre trenta miliardi delle vecchie lire di quell’epoca, non contemplavano il fatto che a qualcuno potesse essere fatto del male. Il suo stile di vita fatto di belle donne, grandi alberghi, lussuosi ristoranti, night, macchine fuoriserie e champagne, insieme con le celebri frasi pronunciate in dialetto milanese, contribuirono a rendere popolare la figura di questo strano bandito che per molti anni riuscì ad eludere le forze dell’ordine di mezza Europa. Processi infiniti e lunghi anni di detenzione furono il prezzo che Lutring pagò per i crimini commessi fino ad ottenere la grazia che gli venne concessa, trent’anni orsono, dalle due presidenze dell’epoca: quella francese di Gorge Pompidou e quella italiana di Giovanni Leone. Oggi, le catene che l’hanno tenuto imprigionato per anni sono state spezzate e sostituite dai pennelli ai quali Lutring affida l’essenzialità di una vita che trascorre lieve e che ha negli occhi il panorama del Lago Maggiore dove ha scelto di vivere in compagnia di tele e colori per mettere in pratica una pittura dallo stile eclettico che rappresenta la poliedricità artistica della sua personale visione del mondo. L’incisività e la poesia dei quadri impressionisti si scorge attraverso le vedute di Milano, Parigi, del Lago Maggiore che rammentano al se stesso di oggi il se stesso di ieri, per non dimenticare i ricordi, belli come l’attesa e come il momento in cui li si vive, anche se portano con sé la sofferenza degli errori (…).
Di Daniela Basilico

I LIBRI di Luciano Lutring:

UNA STORIA DA DIMENTICARE (2004) ed. AGAR

CATENE SPEZZATE (2005) ed. AGAR

COME DUE GOCCE D’ACQUA (2006) ed. AGAR

L’AMORE CHE UCCIDE (2008) ed. A.Car

MERCOLEDI 7 Maggio ore 20:45


Mercoledì 7 MAGGIO ore 20:45
Incontro con lo scrittore e regista cinematografico MARIO RUSCA.
Presentazione del libro AL DAVANZALE DEL TEMPO.
Avendo già presentato Mario Rusca nel post "AUTORI DA SCOPRIRE", aggiugerei quanto scrive di lui Luca Maria Venturi (scrittore-editorialista-critico d'arte) alla prefazione del libro:
LA POESIA E' INUTILE
Alla lettura della poesia di Mario Rusca, anzi della poesia, è lecito domandarsi se questa sia inutile. Infatti, già nel 1840 il commediografo francese Auguste Becque osservava: Di quel che scriviamo metà è dannoso e metà è inutile. Una risposta più convenzionale, ipocrita, ma rassicurante e che fa fare bella figura a tavola, è che invece la poesia sia essenziale e sublime. Thomas Macaulay l'aveva anticipato nel 1838: A misura che progredisce la civiltà, la poesia quasi necessariamente decade. Infatti, chi se ne fotte se ci sia bisogno di andare al di là del presente, del quotidiano, del conflittuale, del contingente, della furbizia, dell'imbonimento, delle belle maniere false e cortesi, per cogliere il sublime, l'essenziale, lo spirituale? Come invece ritiene il Prof. Dott. Antonio Caccaviello, cui sarebbe ozioso controbattere che la poesia è inutile, tutto è inutile se non far soldi. La silloge d'aria fritta sulla poesia è copiosa quanto la produzione di poesia stessa; così, dopo aver ricordato rari pensatori ottocenteschi, cito solo fonti contemporanee: La poesia è inutile perchè non ha fini secondi.-E' inutile perchè non è processo utilitaristico di produzione.-La poesia è inutile perchè non ha scopi sviluppisti.-La poesia non ha secondi fini perchè si deve riconoscere la giusta minorità nella complessità sempre più tragica del mondo.-La poesia è inutile nel senso migliore del termine; non serve ad agire ma ad essere.-La poesia è inutile? Quale poesia?- La poesia è inutile, tutto è poesia, mentre Pompilio Emanuele, Poeta di San Giovanni Rotondo, ha scritto tout court che la poesia E' inutile. Di fronte a tanta inutilità, la poesia si dimostra indispensabile, soprattutto quella di Mario Rusca. Non perchè è mio amico. Perchè è poesia.