VENERDI 25 Aprile ore 21:00

Nella ricorrenza del 25 Aprile, Festa della Liberazione
Presso la Sala Consiliare Comune di OGGIONO-Via Vittorio Veneto
Parcheggio Via Montello


CON GLI OCCHI DI…

La letteratura della Resistenza


Un quadro di Renato Guttuso sulla resistenza

Un racconto della lotta Resistenza, non retorico o celebrativo, dello scrittore GIANLUCA ALZATI.
Il racconto sarà intervallato da letture tratte da alcuni dei più bei romanzi che hanno raccontato la lotta di Liberazione: “Il partigiano Johnny”, “La casa in collina”, “L’Agnese va a morire”, “Il clandestino”, “Il sentiero dei nidi di ragno”.
Con gli occhi di chi ha combattuto, di chi ha scelto di non partecipare, di un bambino, di una donna, di un gruppo di amici…

VENERDI 18 Aprile ore 20:30


La Libreria LiberaMente con il Comune di Oggiono-Assessorato allo Sport presentano:

LIBERI DI VIVERE-Malati testimoni di speranza.

al PalaOratorio di OGGIONO

Presentare questa iniziativa mi inorgoglisce e nello stesso tempo mi preoccupa perché ho paura di non avere le parole giuste per sottolineare l’importanza e la delicatezza della tematica che verrà affrontata.

Si parlerà di una malattia neurologica terribile, la più grave fra le malattie che colpiscono i motoneuroni, ovvero le cellule nervose del cervello e del midollo spinale che controllano i muscoli e non da scampo: la Sclerosi Laterale Amiotrofica (comunemente detta SLA). Una malattia che rende prigioniere le persone del proprio corpo. Toglie il movimento, ogni movimento, ma risparmia il cervello, l’anima, il cuore.

Colpisce uomini e donne adulti, spesso sportivi. E' venuta drammaticamente alla ribalta perchè è stata contratta in particolare da calciatori e ciclisti famosi.
Spesso questi malati non ricevono terapie adeguate. Solo conoscendola (la SLA) si può sperare di garantire un aiuto concreto ai pazienti e alle loro famiglie
.

In questi tempi in cui si parla sempre più, con scarsa chiarezza, di diritto alla morte, del principio di autodeterminazione, di autonomia del paziente, si deve lavorare concretamente sul riconoscimento della dignità dell’esistenza di ogni essere umano.

Per questo avremo una grande testimonianza, quella del dottor MARIO MELAZZINI (Pavia, 1958). Direttore dell’Unità operativa di Day Hospital Oncologico della Fondazione Maugeri IRCCS di Pavia. È affetto da sclerosi laterale amiotrofica e ricopre la carica di presidente nazionale dell’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica). È direttore scientifico del centro clinico Nemo della Fondazione Serena Azienda Ospedaliera Niguarda per la ricerca e la cura delle malattie neuromuscolari. Collabora inoltre con il centro ricerche «Sclerosi Laterale Amiotrofica» della Fondazione Maugeri. La sua vita è raccontata in un libro autobiografico:

Un medico, un malato, un uomo. Come la malattia che mi uccide mi ha insegnato a vivere (ed. LINDAU)

Un medico di successo, una bella famiglia, una forma fisica da far invidia. Nel febbraio del 2002 Mario Melazzini pensa di essere un uomo realizzato. Ma quando sale in bicicletta per il suo allenamento quotidiano capisce che qualcosa non va. Il piede sinistro non risponde, il corpo gli disubbidisce. Comincia così il calvario della malattia. Ci vuole un anno per avere la diagnosi: è SLA, sclerosi laterale amiotrofica, una patologia degenerativa con la quale, mediamente, non si vive più di tre anni.
Il medico diventa malato e incontra sul suo cammino la sofferenza, la depressione, la paura, il desiderio di farla finita prima di finire come un vegetale. Ma poi reagisce. Capisce che la vita può essere ricca e interessante, nonostante la malattia. Anzi, anche «grazie» a essa.
La sua stessa professione acquista una nuova profondità. Ora, infatti, Mario vede le cose «dall’altra parte». Entra in contatto con decine di persone fragili e in compagnia di un cantautore famoso e di una badante rumena incomincia la sua più grande battaglia: quella contro la solitudine e l’abbandono che spesso accompagnano le patologie più gravi, contro quel sentimento di esclusione e di insignificanza che prima o dopo coglie tutti coloro che soffrono di handicap invalidanti. Adesso non vuole più morire, ma «godere ogni minuto del miracolo di essere vivo».

Il secondo testimonial è lo scrittore-giornalista MASSIMO PANDOLFI (caporedattore del RESTO DEL CARLINO) che nel recente libro L’inguaribile voglia di vivere-Malati testimoni di speranza (ed. ARES) ha raccolto, oltre alla testimonianza di Mario Melazzini, 8 storie di persone malate di Sla o con patologie simili.



Annota l’autore nella sua premessa:”I primi tempi, per semplificare agli amici che cosa stavo scrivendo, dicevo:”Racconto le storie degli anti-Welby”. Mi sono pentito di avere usato questo termine, “anti”, perché in realtà non è e non vuole essere contro nessuno questo libro. E’ solo “pro”, è solo a favore del bene più grande che i cieli abbiano donato agli uomini:la vita, la libertà”.

Parteciperanno alla serata: Don Luigi Pisoni -Consulente ecclesiastico CSI, Ivan Sirtori- Psicologo. Modera il giornalista Samuele Biffi.

Collaborano: Provincia di Lecco, Gruppo Speedy-Amici di Ivano, Oratorio di Oggiono, ASD Oratorio di Oggiono, AVIS Oggiono, Ass. Torreluna.

VENERDI 11 APRILE ore 20:45

Associazione per lo studio del Raja yoga e dell’esoterismo

Raja Yoga e Meditazione


VENERDI 11 Aprile 2008 ore 20,45

Roberto Colombo presenta

presso la libreria LiberaMente

via Giacinto Longoni 27 / 29 OGGIONO ( LC )

Serata esoterica sul tema:

NOI responsabili

delle nostre malattie e malessere


www.associazioneatman.biz

www.atmanlombardia.biz

Giuseppe Aldeghi (Alpe)-pittore

CON IL PATROCINIO DEL COMUNE DI OGGIONO


ASSESSORATO ALLA CULTURA

MOSTRA PERSONALE DI

ALDEGHI GIUSEPPE (Alpe)

DA SABATO 5 APRILE FINO AL 30 APRILE 2008

LiberaMente

VIA LONGONI, 27/29 – OGGIONO

ORARI: MATTINO 9.30 – 12.30 POMERIGGIO 15.30 – 19.30

AUTORI DA SCOPRIRE


Marta Fumi

E' uscito il libro TRASPARENZE della giovane scrittrice Oggionese MARTA FUMI. Si tratta di un'opera prima, pubblicata da MONTEDIT come riconoscimento del 2° premio del Concorso letterario "Città di Monza" 2007-sez. poesia giovani.
TRASPARENZE è un libro di poesie, un percorso, che nascono dall'osservazione del mondo visto attraverso gli occhi di una ragazza che sta diventando adulta, con tutte le speranze, gli stupori, i misteri, le aspettative che fanno parte appunto della vita di ogni essere umano.
Vorrei
Vorrei rincorrerti
nei tuoi luoghi
in quello che per me
è il luogo dei segreti
per raggiungerti
ed esplorare
con te
le più nascoste profondità della natura
dove si vede quanto è grande
il tocco silenzioso di Dio
e se ne avverte la bellezza
sottile e misteriosa,
dove il muto stupore della scoperta
lascia spazio al contemplare...
E qui anch'io
con te
voglio stupirmi
perdermi
e ritrovarmi
per rinascere ogni volta
in ogni nuova domanda dell'uomo,
in ogni nuovo interrogativo
nato dal mistero,
evocato dall'immensità.

Francesco De Capitani

Francesco De Capitani è laureato in giurisprudenza. Scrive per gioco, per sé. Ritiene che scrivere sia semplicemente un modo, come altri, di viaggiare, e che la musica sia inseparabile compagna di viaggio.
Pensiero debole (ed. MARNA 2008) è il suo primo libro. Cinque nomi, cinque storie fra loro diverse e uguali. Cinque volti, cinque ricordi che affiorano a poco a poco, mentre il protagonista è seduto sulla riva del Danubio a guardare le acque che scorrono lente. Un viaggio dentro una fuga, quella a Budapest insieme agli amici, per continuare a vivere, per trovare la propria strada. Una storia interiore.

Mario Rusca

Mario Rusca nasce a Genova il 3 marzo 1942. Vive a Brunico fino a 14 anni.
Alla cittadina Altoatesina dedica il primo breve romanzo "Nel giardino di stelle"(2004) che ottiene importanti riconoscimenti internazionali.
Rinnova il successo con la fiaba illustrata "Le tre sorelle"(2004), utilizzata in varie scuole elementari italiane e tradotta recentemente in arabo (in Egitto è uscita una versione in Braille).
La silloge di poesie "Trentatre"(2005) è premiata in vari concorsi nazionali come l'ultimo suo romanzo "Minuscola, raccoglie la foglia il vento..."(ed.AGAR 2007).
Imprenditore tessile nel campo della moda, opera nei più svariati angoli del globo, soprattutto in Estremo Oriente. L'ottima conoscenza di otto lingue stimola la curiosità per i dettagli, per gli Universi delle persone, le cui immagini cattura, da anni, col mezzo cinematografico. Nascono così molti dei suoi film, con i quali ha riscosso riconoscimenti e premi importanti sia in Italia che all'estero.
Vive attualmente a Sala al Barro, piccola frazione di Galbiate, sulle sponde del lago di Annone e, fra una pausa e l'altra della sua attività imprenditoriale, scrive e gira film, dilettandosi a fare il pendolare fra la Brianza e l'Alto Adige.
Ultima fatica di Mario Rusca il libro di poesie "Al davanzale del tempo"(ed.OTMA 2008). Un lavoro in cui l'autore è riuscito ad unire le sue capacità di scrittore e di regista cinematografico. L'autore ha prodotto una suggestiva serie di clips, dei minifilmati che hanno la durata di una poesia. Mai come in questo caso parole e immagini si fondono intimamente.

Ogni volta, arrivano prima le immagini, come per creare l'atmosfera, lo scenario. E non deve essere certo un caso che l'immagine più ricorrente sia quella dell'acqua, del lago, come a simboleggiare l'eternità, una storia che va avanti da sempre. E sempre, posti di fronte allo stesso dilemma, l'eterno quesito:"Amore o guerra?". E, dopo le immagini, ecco le parole. Parole spesso brevi, ma che escono dal cuore. E dove, almeno a me, sembra di poter leggere una certa nostalgia per un tempo più puro, meno violento, un tempo che comunque passa per tutti. "...E vedo, attraverso un vissuto, le rughe della vita." Immagini che fanno "vedere", parole che richiamano il "mistero" dell'esistenza umana. Immagini e parole che Mario Rusca riesce a tenere strettamente unite e a trasformare in poesia.
Gian
Franco Svidercoschi

GIOVEDI 3 APRILE ore 20:30



Cari amici. Grazie alla disponibilità di Piero Rigamonti che si presta per un terzo incontro. Ma anche per la richiesta del pubblico presente giovedì scorso per il “giro delle coste italiane”. Il prossimo 3 aprile potremo valicare con lui tutti i passi delle Alpi stando comodamente in poltrona. Un’impresa non da poco: 5 nazioni attraversate, 1481 Km di sola salita, 78988 metri di dislivello (il Giro d’Italia, quello vero, fa quasi ridere!). Naturalmente in solitaria, in compagnia della sua bici e del suo carrellino.

GIOVEDI 3 APRILE ore 20:30

TUTTI I PASSI DELLE ALPI…tranne due

Ovvero, spostarsi in bicicletta alla scoperta del mondo in solitaria.

In compagnia del CICLO-TURISTA oggionese

PIERO RIGAMONTI